di Francesco Capalbo
Giuseppe Ritondale è uno scultore
di San Sosti che vive a Milano.
A prima vista potrebbe apparire
che le sue opere trovino ispirazione solo da vicende legate alla comunità che
lo ha generato.
In realtà interpretano il dolore degli
ultimi, dei senza patria, dei reietti della storia.
Trasfigurano il dolore che
risiede nell’ universo, rivelano al mondo le lacrime ed il sangue generati
dalla arroganza dei potenti.
Giuseppe in questi giorni è a San
Sosti per visitare l’anziano padre.
Sul cruscotto della sua macchina
ha trovato un biglietto di “benvenuto”.
La persona di Giuseppe è indicata
con aggettivi considerati alla stregua di ingiurie: comunista, nero, villengiante, no Global.
Milano è pensata come la capitale del Covid 19
e non andiamo oltre…
Il documento tagliente e sgrammaticato
merita la esecrazione di tutta la comunità.
Nello stesso tempo documenta l’atrofia
del sentimento, l'eclissi dell’intelligenza, la gratuità dell’offesa,
determinata dalle nuove forme di razzismo che ormai dilagano senza inibizioni né
remore morali in ogni parte del nostro paese.
"eclissi dell'intelligenza" è il vero dramma del nostro bel paese
RispondiEliminal'episodio mi lascia avvilito in generale . trattandosi di un mio grande amico legato alla sua terra e ai suoi compaesani trovo molto sgradevole quel biglietto che rappresenta il pensiero di qualcuno dal quale la gente di San sosti si dissocia
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