venerdì 17 luglio 2009

Per gli anonimi costruttori di “Tebe dalle sette porte”



di Francesco Capalbo

La foto, dei primi anni venti, ritrae un gruppo di persone in posa davanti all’obiettivo del fotografo.
Il luogo dell’immagine è la piazzetta di San Sosti (ora piazza della Libertà).
Per le persone che in essa compaiono, la foto fu forse l’unica occasione per offrire ai posteri la documentazione visiva del loro transito per i luoghi nei quali ora siamo noi a vivere.
I loro nomi sono sconosciuti anche perché la “piccola storia” sembra seguire le stesse dinamiche della “Grande storia”. Essa non ama serbare il ricordo dei tanti che hanno vissuto senza ricercare in modo spasmodico la fama, il gesto eclatante e la ricchezza.
Ad essi, costruttori con il loro anonimo lavoro di tante Tebe dalle sette porte, “Mille Storie, mille memorie” intende dedicare “Domande di un lettore operaio”, una poesia che Bertolt Brecht scrisse nel 1935.

Domande di un lettore operaio

di Bertolt Brecht

Tebe dalle Sette Porte, chi la costruì?
Ci sono i nomi dei re, dentro i libri.
Son stati i re a strascicarli, quei blocchi di pietra?
Babilonia, distrutta tante volte,
chi altrettante la riedificò? In quali case
di Lima lucente d'oro abitavano i costruttori?
Dove andarono, la sera che fu terminata la Grande Muraglia,
i muratori? Roma la grande
è piena d'archi di trionfo. Su chi
trionfarono i Cesari? La celebrata Bisanzio
aveva solo palazzi per i suoi abitanti? Anche nella favolosa Atlantide
la notte che il mare li inghiottì, affogavano urlando
aiuto ai loro schiavi.
Il giovane Alessandro conquistò l'India,
Da solo?
Cesare sconfisse i Galli.
Non aveva con sé nemmeno un cuoco?
Filippo di Spagna pianse, quando la flotta
gli fu affondata. Nessun altro pianse?
Federico II vinse la guerra dei Sette Anni. Chi,
oltre a lui, l'ha vinta?
Una vittoria ogni pagina,
Chi cucinò la cena della vittoria?
Ogni dieci anni un grand'uomo.
Chi ne pagò le spese?
Quante vicende,
tante domande.

(traduzione di Franco Fortini)

© 2009 Francesco Capalbo

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