L’Uruguay non venne in Italia a
difendere il titolo. Fu l’unica assente con l’Inghilterra fra le “grandi”. Gli
azzurri cominciarono con un facile 7 – 1 con gli Stati Uniti. Nei quarti di
finale il portiere spagnolo Zamora bloccò l’Italia, al gol di Ferrari rispose
Regueidro; i tempi supplementari non modificarono il punteggio.
L’incontro
venne ripetuto il giorno dopo: l’Italia cambiò cinque giocatori, la Spagna
lasciò a riposo il portiere Zamora: Meazza segnò il gol decisivo. Ancora Meazza
realizzò la rete del successo sull’Austria a San Siro. Il famoso “Wunderteam”
danubiano fu eliminato. L’Italia trovò in semifinale la Cecoslovacchia, una
vecchia e irreducibile avversaria. Il risultato restò bloccato a lungo sullo
zero a zero, poi segnò l’ala cecoslovacca Puc: il grande sogno sembrò svanire
ma ad otto minuti dalla fine pareggiò Orsi che trafisse Planicka, Nei tempi
supplementari gli azzurri di Pozzo vinsero con un gol di Schiavio.
Nella prima foto: la formazione
italiana. Da sinistra: Ferraris IV, Ferrari(coperto), Monzeglio, Combi, Meazza,
Orsi, Guaita, Monti, Bertolini, Caligaris e Borel II (alfiere). Nella seconda foto: il portiere e
capitano azzurro Combi stringe la mano al capitano dei cecoslovacchi Planika
prima dell’inizio della partita.
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