venerdì 31 maggio 2019

Collera sovranista



di Francesco Capalbo

Anche nella valle dell’Esaro il 26 di maggio si è votato.
 A Malvito, Sant’Agata di Esaro, San Donato di Ninea e Santa Caterina Albanese primo partito è risultato il Movimento 5 Stelle. A San Sosti il successo della Lega di Salvini è stato eclatante: 28,01%.
In tutti e sei i paesi le forze populiste hanno totalizzato più del 50% dei voti, consolidando il risultato delle passate elezioni politiche.
Solo la Democrazia Cristiana e il Partito Social Democratico di Costantino Belluscio e Paolo Bruno nei decenni passati sono stati in grado di raggranellare percentuali di siffatta portata.
Una avanzata elettorale così sostanziosa non ha però determinato sconvolgimenti significativi in campo amministrativo.
Nei paesi in cui si votava anche per le comunali hanno vinto i ceti e i gruppi di sempre, abili solo nel prolungare l’agonia delle loro comunità. I sindaci neo eletti hanno però dimostrato di saper neutralizzare, piegandola con furbizia, l’orda elettorale nibelunga.
Gli elettori del Movimento 5 stelle e della Lega nella valle dell’Esaro dal canto loro appaiono lesti solo quando indirizzano i loro dardi contro i plutocrati di Bruxelles.
Quando il voto riguarda il periplo dei luoghi dove consumano la loro esistenza, le frecce della loro indignazione restano nascoste nelle faretre.
Di colpo si dimenticano dei banchieri ladroni e dei magnati corrotti e votano per quanti garantiscono loro un futuro di certa insoddisfazione.
“Sempre pronti ad urlare la nostra indignazione contro chi è distante mille miglia” potrebbe essere definito il ricorrente motteggio della loro collera sovranista.

1 commento:

  1. Caro Francesco, l'articolo è molto interessante, ma forse troppo difficile affinché tutti lo comprendano

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