venerdì 8 maggio 2009

Il recupero delle ville rurali nel territorio di Rossano: in un lavoro di Tiziana Cerbino una importante proposta di dibattito politico e culturale



di Tiziana Cerbino

Non si può costruire il futuro o semplicemente comprendere il presente se mancano le basi radicate nel passato. Scoprire le proprie radici non è solo un’esplicita dichiarazione di responsabilità culturale, ma significa altresì affermare il principio psicologico per il quale la conoscenza parte dal vicino e dal familiare, per non smarrire le tracce, per ritrovare se stessi. E’ innegabile, infatti, che attraverso lo studio e l’analisi di un monumento o di un qualsiasi edificio si può conoscere meglio il tessuto economico-culturale che vi ha gravitato intorno,perché la storia degli agglomerati urbani è essenzialmente “storia di pietre” ed è certamente più attendibile ciò che si ricava dall’analisi diretta del costruito che non dai documenti spesso lacunosi, ed a volte contraddittori. Le ville rurali disseminate nel paesaggio agrario di Rossano sono numerosissime. Concentrate soprattutto lungo la fascia costiera e nell’immediato entroterra, rappresentano delle emergenze suggestive in quanto presenze architettoniche e testimonianze socio-economiche, evocanti un passato ricco di storia e di cultura e simboli di una organizzazione del territorio che ormai è purtroppo scomparsa. Esse rappresentano dei veri e propri monumenti della civiltà contadina, e attestano con la loro presenza,il modo di porsi dell’uomo rispetto all’ambiente,le sue capacità organizzative e produttive. Per questa ragione, i manufatti rurali, pur conservando la loro eleganza e signorilità, quando assumono una dimensione abbastanza consistente, circondandosi di vari corpi di fabbrica, sembra che vengano ad assumere la configurazione di vere e proprie masserie. Forse in nessun altro luogo più che nelle ville di campagna, può cogliersi il duplice volto della società rossanese: in esse,infatti, è impressa la storia umile e mai scritta di un popolo contadino, di un popolo artigiano ed operaio, accanto a quella più accreditata e certamente più conosciuta dei potenti e delle famiglie feudatarie che hanno occupato un posto rilevante nella storia di Rossano. Ma quel rapporto così faticosamente costruito tra il centro abitato e l’ambiente, tra la città e la campagna si è irreversibilmente spezzato. Negli ultimi decenni del secolo scorso, la gente contadina ha lasciato le valli, le colline ed anche le campagne, quei luoghi un tempo pullulanti di vita ora sono taciturni e silenziosi, gli strumenti da lavoro abbandonati, le case rimaste vuote e in attesa dell’azione corrosiva del tempo. Da qui l’urgenza di un recupero impellente per un’azione di salvaguardia di ciò che ormai resta di quei frammenti di vita vissuta. E’ sicuramente compito nostro, della società nelle sue varie articolazioni, ridare linfa vitale e presenza umana a quelle mura, per far sì che la memoria storica possa essere veramente custode del passato, da cui poi poter progettare un futuro migliore.

Tiziana Cerbino è docente di lingua e letteratura italiana presso l’Istituto Tecnico Industriale di Rossano.
E’ autrice del volume: “Ville rurali nel territorio di Rossano” edito dalla Casa Editrice Studio Zeta nel 1997.
Il suo indirizzo di posta elettronica è il seguente: tizicerbino@virgilio.it







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