di Francesco Capalbo
Dopo aver contato i morti bisognerà combattere una grande battaglia culturale per un nuovo modo di organizzare l'assistenza agli anziani.
I vecchi hanno il diritto di vivere (in dignità!) nei luoghi in cui hanno sempre vissuto.
Non in strutture d'internamento, accreditate anche da una certa vulgata di sinistra, come l'ultima trovata dello stato sociale.
Gli ospizi spuntati come funghi nei nostri svuotati paesi, evidenziano il vuoto spirituale e l'incapacità progettuale dei nostri politici.
Le case di riposo per anziani mettono in chiara evidenza come il mercato si sia impossessato della vecchiaia e dei meccanismi comunitari di solidarietà .Li ha piegati alle ragioni del profitto.
Rappresentano l'ennesimo coltello piantato nel ventre delle nostre piccole comunità che sono state finanche depredate dei loro antichi valori.
Esse portano a compimento il copia ed incolla di forme organizzative che non appartengono alle nostre esperienze umane.
Chi ha le redini della politica capisca che le nostre popolazioni hanno sempre circondato l'anziano proteggendolo con il loro calore e loro presenza.
In questa possente opera di solidarietà sono state sempre impegnate le famiglie, gli amici, il vicinato, la comunità, la parrocchia.
La cultura del dono e della solidarietà ritorni ad ispirarci.
È ereditata dai romani e dai greci. Coltivata dalla Chiesa Cattolica.
Non può essere svenduta ad impresari delle pompe funebri!
Nessun commento:
Posta un commento
E' gradito un vostro consiglio, un giudizio oppure...una critica sull'articolo pubblicato.