sabato 25 aprile 2009

Una finestra sul passato



di Amedeo De Marco

Era da tempo che volevo rovistare tra gli affetti di famiglia. Tra le cose trovate alcune sono servite a farmi conoscere meglio il passato della mia gente. Molti avvenimenti mi erano stati sussurrati al caldo del focolare, durante le procellose serate d’inverno, di tanti altri non era stata detta parola, forse perché i miei supponevano che non fossi ancora pronto per ascoltarle, di diversi ne ero stato testimone.
La foto che qui è riprodotta me la sono ritrovata tra le mani proprio mentre passavo al setaccio la mia nostalgia e ritrae uno dei molteplici riti di un evento particolare: la mietitura del grano. E’ stata scattata nel mese di luglio del 1956 in contrada Catena a Trenta, in provincia di Cosenza. Le emozioni visive e sonore che ha evocato questa vecchia foto mi hanno consigliato di ribattezzarla “una finestra sul passato”.
Io ero uno di quegli scugnizzi che si divertivano a veder girare i buoi sull’aia mentre intorno le cicale frinivano. I laboriosi ruminanti trainavano una grossa pietra piatta che serviva a separare i chicchi di grano dalle spighe. Qualora noi fanciulli ci fossimo comportati bene avremmo avuto come premio la possibilità di fare un giro per l’aia su questa pietra, considerata sacra, che veniva trainata in cerchio.
Aspettavamo questo giorno con trepidazione e tutti partecipavamo a rituali di gioia non alienata.
Mentre noi fanciulli ci divertivamo, le persone adulte recitavano con i loro corpi scuriti dal sole preghiere collettive rivolte alla Provvidenza che benigna, ci avrebbe regalato almeno un tozzo di pane per un altro anno.

5 commenti:

  1. giuseppe de marco25 aprile, 2009 11:20

    Quando le cose cambiano qualcosa si trova e qualcos'altro si perde. E' importante ricordare per comprendere il presente, è importante voltarsi indietro per capire dove siamo arrivati; altrettanto è sapere compredere quanto perso e quanto trovato, cosa e quanto manca, pensare e ricordare per scegliere nel quotidiano. Il passato non merita nè bacheche nè musei, andrebbe insegnato e ponderato in tutte le scelte perchè frutto di esperienze di vita, di regole dettate dai fatti, di consuetudini incontestabili. Oggi in calabria siamo periferia e non centro. Vergognandoci delle nostre origini non possiamo che rifarci a qualcosa di esterno, esogeno, importato. Senza origine niente giunge da dentro. Senza storia costruiamo sull'argilla. E' importante coservare un angolo di ricordi e di verità storiche. Grazie amedeo e grazie francesco.

    RispondiElimina
  2. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

    RispondiElimina
  3. "Una finestra sul passato" ... il difficile compito dell'individuo singolo di arricchire la memoria collettiva di un passato ignoto alle successive generazioni: il lavorare la terra e la sacralità dei riti ad essa legati. In questo il ruolo etico del singolo nel continuo tentativo di ampliare la Grande storia con "mille storie", in cui soppravvive ciò che nei libri è scartato rispetto al dato numerico: le emozioni degli eventi che danno un altro sapore alla storia, un sapore tutto umano...

    RispondiElimina
  4. Pierpaolo Filice26 aprile, 2009 11:49

    una finestra sul passato dal quale è stato un piacere scorgersi anche se solo per un istante...
    Un istante catturato dall obbiettivo e che a distanza di 53 anni reca con se tutta la forza di quel rito cosi antico e cosi sacro;un piccolo scorcio su un passato che ci appartiene e che ora conosciamo un po meglio, una finestra che si affaccia su di un passato non semplice, a volte triste e pieno di sofferenza in una terra cosi difficile ma comunque "nostra"...

    RispondiElimina
  5. antonio calabrese05 maggio, 2009 17:07

    Il passato per quanto io mi sforzo a non pensarci a volte torna prepotentemente e allora bisogna trovare il modo per non farsi prendere dall nostalgia di quei anni sicuramente grami con le case senza la luce o i riscaldamenti e senza tanta roba da mangiare insomma un vero incubo per chi la vissuto!! ma sto scherzando il nostro passato e bello perchè ci ricorda la giovetù l'allegria la leggerezza di quegli anni mitici per ognuno di noi........... ciao AMeDE!!!

    RispondiElimina

E' gradito un vostro consiglio, un giudizio oppure...una critica sull'articolo pubblicato.