Di Grazia La Cava
"..se avessimo letto la letteratura calabrese...
Noi abbiamo avuto grandi uomini, come Corrado Alvaro, Mario La Cava, Saverio Strati che hanno detto
un secolo fa cose che noi elaboriamo come novità. A metà del novecento hanno detto cose che non abbiamo studiato a scuola, perchè la letteratura è scritta e fatta per il nord".
Nicola Gratteri, Magistrato antimafia - Intervista a Fahrenheit - Radiotre RAI – 22.02.2010
La ‘ndrangheta è in Parlamento!
La notizia campeggia a grandi titoli su quasi tutte le prime pagine dei giornali, suscitando meraviglia. E qualcuno, non calabrese, in buona fede, si sarà pure meravigliato.
Il fatto che a meravigliarsi siano alcuni calabresi e alcuni politici desta ancor più meraviglia.
A differenza di Cosa Nostra che da sempre ha apertamente dichiarato guerra allo Stato (i tanti giudici ammazzati ne sono testimonianza), la ‘ndrangheta, fin dagli anni ’70, ha affiancato all’azione criminale fatta di lupare e sequestri, un’azione molto più subdola e pericolosa: si è infiltrata nel tessuto sociale e politico, senza accontentarsi di delegare, ma diventando, spesso, protagonista della vita politica e sociale della nostra regione. Tutt’al più ha sfruttato i vari politici di professione i quali, furbi come galline, si son pure convinti di essere loro a sfruttare gli ‘ndranghetisti accaparrandosi i loro voti!
Inevitabile, quindi, la presenza della criminalità, diretta o indiretta, ai posti di comando, si badi bene, a tutti i livelli. La precisazione serve perché, vedrete, si cercherà di far passare il caso Di Girolamo come un caso isolato, eccezionale, per poi, passata la bufera, dimenticarsi di quel che succede giorno per giorno.
Questo sporco lavoro ha causato una tale presenza criminale nel nostro tessuto sociale che a chiamarla infiltrazione risulta quasi riduttivo, tanto ormai è radicata, oltre che in politica, soprattutto nel nostro vivere quotidiano.
Perché meravigliarsi, allora?
Quando scegliamo chi votare non sentiamo quell’aria irrespirabile, quell’odore nauseante di ‘ndrangheta? Quando usciamo di casa, entrando in un bar, passeggiando per le strade dei nostri centri, non subiamo forse l’arroganza dei giovanotti che con aria spavalda sulle loro potenti automobili ostentano la loro supremazia sul territorio?
Le reazioni di ognuno di noi sono ovviamente diverse ma in molti casi, chi per vantaggio personale (magari per far carriera politica), chi per denaro, chi per quieto vivere (tanto la cosa non lo riguarda da vicino!) si comporta in modo che nulla cambi, proprio perché dalla situazione avrà tutto da guadagnarci. Ovviamente questi saranno quelli che si meraviglieranno e commenteranno disgustati i titoloni dei giornali.
Esclusi i pochi che in forme diverse cercano di ribellarsi, a proprio rischio, tutti gli altri sono sopraffatti dal sentimento di paura, apparentemente giustificato. Apparentemente perché così facendo non solo si diventa indirettamente ed inconsapevolmente collusi, ma perché lasciare ai mafiosi il controllo del territorio significa che non ci potrà essere sviluppo culturale, sociale, economico. Significa reprimere e soffocare qualsiasi volontà, capacità, idea, fino a cancellare dalle nostre menti qualsiasi ambizione di crescita.
Dovrà, quindi, essere più forte, in ognuno di noi, la paura di non essere liberi di poter esprimere ed attuare ciò che siamo capaci di fare, di costruire, di pensare; la paura di essere costretti a trasmettere ai nostri figli la cultura del silenzio e della rassegnazione.
Nessuno può, quindi, sentirsi escluso nella lotta alla criminalità, men che meno i cittadini calabresi, perché il crimine non è mai perpetrato contro il singolo, ma contro la libertà di ognuno di noi.
La vera forza della ‘ndrangheta è il poter contare sul nostro silenzio.
La nostra indifferenza non fa rumore.
Ancor meno la nostra finta meraviglia.
Bovalino, 1 Marzo 2010
© francescocapalbo.blogspot.com
SIG. CAPALBO, LA SALUTO.
RispondiEliminaMI PREME DIRLE CHE NON HA DETTO NULLA DI NUOVO A PROPOSITO DELLE INFILTRAZIONI ED ALTRO.
LA POLITICA SI NUTRE E SI SERVE DELLA 'NDRANGHETA (SE NE HA VOGLIA E SE RITIENE CHE SIA CONVENIENTE).
LA 'NDRANGHETA E' ELEMENTO ASTRATTO CHE SI CONCRETIZZA QUANDO E COME VUOLE.
E' UN FENOMENO INVISIBILE E STRISCIANTE. QUANDO MENO TE LO ASPETTI SI EVIDENZIA IN MOLTE FORME ED IN PERSONE INSOSPETTABILI...
E' UNO STATO NELLO STATO. PIU' FORTE, ECONOMICAMENTE E NELLA GESTIONE DEI SUOI BENI.
AMMINISTRA CON ESTREMA PROFESSIONALITA'.
IO, NON SONO ASSOLUTAMENTE PER LA MAFIA. ME NE GUARDEREI BENE.
PERO' MI VIENE UN'IDEA. ED ECCO IL PARADOSSO:
FAREI GOVERNARE L'ITALIA DA LORO, ESCLUSIVAMENTE DA LORO, SENZA INTERMEDIARI (GLI ATTUALI ADEPTI).
IO SONO CONVINTO CHE NESSUNO, DICO NESSUNO SI LAMENTEREBBE.
CI SAREBBE SICUREZZA - BENESSERE - OCCUPAZIONE. NON CI SAREBBE MOTIVO DI SCIOPERARE PERCHE' TUTTO FILA LISCIO O MEGLIO "DEVE FILARE LISCIO".
LO STATO E' TROPPO DEBOLE. I CITTADINI LO STANNO DILANIANDO. LO STANNO RIDUCENDO A BRANDELLI. NESSUNO E' DISPOSTO A FARE SACRIFICI.TUTTI VOGLIONO TUTTO.NESSUNO HA VOGLIA DI FARE NIENTE.
ECCO, FINIREBBERO TANTE COSE.
IL POPOLO ITALIANO NON E' DIFFICILE GOVERNARLO - E' INUTILE
MI SCUSI MA A ME PIACE BUTTARE SALE SULLA MIA FERITA.
...io aggiungerei: cos'è la politica se non un tentativo di concretizzare idee altrimenti improponibili? A tal punto la politica è azione collegata alla reazione. Di conseguenza: La "Mafia" è l'idea, la politica è l'atto che ne consegue, dove per Mafia intendo tutto ciò che ruota intorno all'immorale causa che smuove i poveri: "DENARO".
RispondiEliminahello... hapi blogging... have a nice day! just visiting here....
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