venerdì 12 giugno 2009

Lo sgranocchiatore

di Francesco Marasco & Francesco Capalbo


La cosa veramente tragicomica, sia di questa, che delle precedenti tornate elettorali, non è stata la rivalità tra le liste in competizione (cosa legittima del resto!), quanto l’atteggiamento di alcuni tipi di persone che, guardandosi bene dall’esporsi, ora sono i primi a festeggiare i nuovi vincitori. Nel variegato panorama di personaggi che popolano l’agone politico, è degna di attenzione antropologica la figura dello “sgranocchiatore”di professione, ovvero di colui che vive cercando sempre qualcosa da “sgranocchiare” con tutti i governi comunali.
Durante l’intera campagna elettorale, il silenzioso roditore ha avuto paura di mettersi in mostra: chiuso a chiave in casa, è rimasto in letargo, attorcigliato sotto la viscida penombra di se stesso. Costui, invero, appartiene a una tipologia d’individui che vivono oppressi da una sorta di ansia, che nello specifico definiremo da consultazione elettorale e non già perché tenga a cuore il destino del paese… no! Pensieroso,si arrovella non per il futuro del proprio borgo (per lui potrebbe andare anche alla malora!), quanto per il volume del proprio portafoglio. Per tal motivo si preoccupa di capitalizzare con circospezione sia le frequentazioni, sia i comparaggi con i microscopici potenti di turno dell’Amministrazione Comunale.
Com’è d’uso nel regno delle sanguisughe, l’amebico roditore non ha scrupoli: basta che sia sangue e ogni gruppo sanguigno da salassare va bene! Si potrebbe affermare che per lui la cute del bue vale quanto quella dell’asinello.
Puntuali giungono però le elezioni comunali a sparigliargli le carte. Invano i familiari fanno di tutto per mandarlo fuori a prendere una boccata d’aria… Non c’è niente da fare: duro come un mulo si pianta in casa con pigiama e babbucce e a nulla valgono gli incoraggiamenti, le rassicurazioni che, comunque si giri la frittata, lui cadrà sempre in piedi, proprio come “Ercolino”! Nella sua testa si agitano mille supposizioni e si aprono scenari sconfortanti: questi lo perseguitano e non lo fanno dormire neanche se ingurgita litri di decotti, di papagne e di camomille. “E se mi vedono con Tizio e poi vince Caio, cosa mi capiterà? E se si accorgono che simpatizzo per Caio e poi vince Tizio, che mi succede? Potrei strizzare l’occhio sia all’uno, sia all’altro; ma forse è meglio stare in casa e aspettare che si consumino i giochi, che si mostri qualcosa di certo e poi si vedrà!”
E’ al momento dello spoglio delle schede che il rosicchiatore finalmente si rende visibile; tutto occhiolini e sorrisini di circostanza, con penna e foglio di carta in mano, lo avrete di certo osservato molte volte nei seggi elettorali, intento a far calcoli, conteggi, proiezioni e…castelli in aria. Avuta la certezza aritmetica della vittoria della lista Taldeitali, è il primo a distribuire bacetti e strette di mano esclamando con gelido calore: “Ce l’abbiamo fatta, ce l’abbiamo fatta!” In quel preciso istante altri amici ed altri compari hanno già soppiantato i suoi vecchi amici ed i suoi vecchi compari: l’importante non è la fedeltà ad un ideale, quanto trovare sempre qualcosa da triturare con i denti. Poi, dopo cinque anni, le preoccupazioni ricominceranno daccapo: il dubbio da consultazione elettorale si materializzerà di nuovo e lo sgranocchiatore di professione aspetterà con rinnovata trepidazione il momento dello scrutinio. All’istante della proclamazione degli eletti, griderà per l’ennesima volta con un urlo liberatorio che lo legherà a nuove schiavitù: “Ce l’abbiamo fatta! Ce l’abbiamo fatta !”.

L’ immagine riproduce “I mangiatori di ricotta”, un dipinto di Vincenzo Campi (Cremona, 1536-1591) conservato a Lione, nel Museo delle Belle Arti.


© 2009 Francesco Capalbo

3 commenti:

  1. Vero, verissimo.
    L'agonia per alcuni però, finisce anche qualche settimana prima della famigerata e "sudata" vittoria: quando le liste sono formate e i giochi sono scritti, parte il PARLARE E IL FAR POLITICA.
    In molti si sentono appagati e avvertono quella strana sensazione di leggerezza soltanto e solo dopo le ora 12.00 della presentazione delle liste.
    Dalle 12.01, tutti giudici della politica, tutti professoroni strategici.
    ....e tutti sgranocchiatori...

    Complimenti, bell'articolo.

    Giovanni Rimola

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  2. Lo Sagranocchiatore?! Roba da "Museo...!"
    Bell'articolo, calzante per molti.

    Angelo Martucci

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  3. Finalmente c'è qualcuno che vuole mettere "sotto i riflettori" quello che puntualmente avviene "nell'ombra" ad ogni tornata elettorale.
    Veramente un bellissimo articolo.

    Francesco ARTUSO.

    P.S.: Io qualche "sgranocchiatore" l'ho notato anche durante questa campagna elettorale.

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